«Doveva essere l’anno del consolidamento professionale e lo è stato.
Chiudo il mio 2024 da scrittore con la soddisfazione di avere fatto tante e differenti cose, com’è sempre stato nelle mie corde.
“L’ultima macchina del Re”, il libro sulla storia della Fiat Torpedo che fu di Vittorio Emanuele III e dei primi quattro presidenti della Repubblica, è l’ultima chicca dicembrina che mi ha divertito ed entusiasmato, mettendo una gustosissima ciliegina sulla torta alla mia variegata produzione letteraria.
Ma è stato bello anche raccontare l’incredibile storia della Lega nel mastodontico volume “Il Volo Padano”, riabbracciando la mia passione per i saggi politici in questo viaggio fra i primi 40 anni del movimento, con gli aneddoti che mi ha raccontato Francesco Speroni. Sono così finito su tutti i giornali e le tivù nazionali, cibando la mia autostima.
Mi sono inoltre ormai specializzato a ripercorrere le storie imprenditoriali di successo: cito – fra gli altri – il volume dedicato a Meba, azienda storica di Gavirate, con cinquant’anni di fatica ed emozioni riassunti ne “Il Verbo Lavorare”.
Tante altre volte ho fatto da vero e proprio ghostwriter e, come dice il nome, “fantasma” devo restare. Sappiate però che sono state cose belle e interessanti, per le quali ringrazio chi mi ha scelto.
Il 2024 è stato anche l’anno in cui è continuata la promozione del mio primo e finora unico romanzo: “L’inchiostro non sporca”. La sua diffusione è proseguita alla grande, ci sono novità in arrivo che lo riguardano, però è forse ora che cominci a pensare a un nuovo libro.
In realtà ci ho già pensato, serve solo trovare il momento giusto per realizzarlo.
Non di soli libri sono stati comunque composti gli ultimi dodici mesi di lavoro.
Ho fatto tante presentazioni, interviste, ospitate in radio e in televisione. In più mi sono dedicato anche a sviluppare parecchia comunicazione. Tra le collaborazioni più preziose cito quella ormai storica con ACOF, perché è ormai un pezzo del mio cuore.
Ho poi curato il lancio di un sito di opinioni politiche che si chiama Mega: una bella esperienza per conoscere e intervistare tanti pensatori del momento.
In mezzo a tutto ciò, ho fatto pure un po’ di formazione, perché ho in mente tante belle proposte editoriali che abbracciano anche il mondo dei podcast.
Porto avanti i miei progetti con serietà ma senza frenesia, anche perché di libri ne sto già scrivendo altri. E anche perché il tempo resta la cosa più preziosa che abbiamo e dobbiamo usarlo al meglio, soprattutto per le persone importanti che ci fanno stare bene».