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Quarant’anni di Lega con gli occhi di Francesco Speroni: «Io, ancora convinto secessionista, resto qui»

23 Marzo 2024

BUSTO ARSIZIO – La Lega compirà quarant’anni il prossimo 12 aprile 2024 e Francesco Speroni, politico bustese di lungo corso con una carriera che si è intrecciata in maniera indissolubile con quella del partito, ha deciso di mettere nero su bianco insieme al giornalista e scrittore Marco Linari il suo “Volo Padano”, un libro che racconta la Lega da quando era solo lombarda a quella di Salvini e in buona parte anche la sua carriera politica.
La presentazione in anteprima del libro è avvenuta in una conferenza stampa nella sede della Lega in via Culin insieme al segretario provinciale Andrea Cassani e al segretario cittadino Alessandro Albani: «Racconta 40 anni con gli occhi di Speroni – spiega Linari -. Lui gode di una sorta di immunità quindi può esprimersi su ogni argomento e contestare. Qui dentro troverete un appassionato leghista, uno dei pochi della prima ora ancora in Lega, un secessionista. Centodieci capitoli e un’infinità di aneddoti di chi ha vissuto tutto in prima fila».
Per Andrea Cassani è un grande ripasso di storia leghista: «Sbirciare le bozze del libro di Marco Linari è un modo per conoscere meglio la storia della Lega e conoscere meglio anche Speroni perché io stesso alcune situazioni non le ricordavo. Qui dentro c’è molto lo Speroni che conosco». Il segretario cittadino Albani definisce Speroni «un uomo del territorio, nonostante i tanti incarichi al di fuori del comune. È stato sempre presente nell’aiutare le varie amministrazioni in cui siamo stati protagonisti. La sua coerenza e trasparenza non è in vendita».
Infine ha parlato lui, a tutto campo, liberamente come ha sempre fatto: «Qui dentro c’è qualcosa della mia vita, a partire dal titolo visto che sono un tecnico di volo, una figura che oggi non esiste più ma ancora oggi volo con piccoli aerei. Altro legame col volo è la conoscenza di Giuseppe Leoni che è stato presidente dell’Aeroclub d’Italia». Poi, stimolato dai giornalisti, si tuffa nei ricordi: «Venivo dal partito Liberale che poi lasciai perché ero già autonomista all’epoca e venne intrapresa una strada troppo centralista. Mi avvicinai alla Lega in uno scantinato, nel 1986, dopo aver visto un manifesto col numero di telefono di casa di Manuela Marrone. Alla prima riunione a cui partecipai quando entrò Bossi calò il silenzio e poi alla fine mi chiese cosa ne pensassi. Questa cosa mi stupì molto perché non ero nessuno e lui mi coinvolse subito».
Nella sua carriera tra Roma, Busto e Bruxelles, ha conosciuto tanti politici: «Tra i migliori con cui mi sono confrontato ci metto Ciriaco De Mita, venne a Samarate a fare campagna elettorale nel nostro territorio. Un altro che ho stimato è senza dubbio Francesco Cossiga che ebbi modo di frequentare anche quando si ricoverò a Busto Arsizio e col quale facemmo un azione in favore del secessionista turco-curdo Ocalan. Tra i più sopravvalutati, invece, metto Giorgio Napolitano».
Ma al centro di tanti suoi racconti c’è spesso il capo, Umberto Bossi «il migliore dei tre segretari federali che abbiamo avuto nella nostra storia, non solo perché fu il fondatore. La Lega di Salvini? È diversa ma io rimango dentro anche se resto della mia idea secessionista: il mondo è cambiato e anche il partito lo ha fatto. Rimarrò fino a quando le differenze non saranno insormontabili. Ad esempio l’autonomia è ancora un obiettivo che il partito sta portando avanti».
Il libro verrà presentato ufficialmente domenica 7 aprile al Museo del Tessile (ore 16) alla presenza di tanti militanti storici della Lega: «Forse ci sarà Umberto Bossi, sicuramente ci saranno Giancarlo Giorgetti e Attilio Fontana, Mauro Borghezio ma anche Franca Bellorini, il notaio che sancì la nascita della Lega Lombarda il 12 aprile 1984».
Il libro – già disponibile su Amazon – ha anche uno scopo benefico. Parte dei fondi raccolti andranno alla realizzazione di uno spettacolo teatrale che raccoglierà fondi per il reparto di Ematologia dell’ospedale di Busto Arsizio.
(testo tratto da Varesenews, di Orlando Mastrillo)