BUSTO ARSIZIO – Un auspicio «per una terza e quarta campagna elettorale»: il sindaco Emanuele Antonelli ha svelato di fronte al folto pubblico la dedica che Marco Linari, per anni penna di punta della cronaca locale a Busto, gli ha fatto sulla copia del suo romanzo d’esordio “L’inchiostro non sporca”. «Ma no, tranquilli, la legge non permette il terzo mandato» ha affermato il sindaco. E Linari, che di certo non ha perso il senso della notizia: «Per ora…». Sì, perché l’Anci, il sindacato dei sindaci, sta facendo pressing sul Parlamento per cambiare la legge. «Il terzo e quarto mandato? Speriamo che Emanuele li faccia a livello nazionale o regionale» la chiosa di Manuela Maffioli, attuale vicesindaco e assessore alla cultura.
La gag
Cronaca di una gag (ma non troppo…) sul “palco” del Caravanseray al parco Comerio, in occasione della presentazione del libro “L’inchiostro non sporca“, che ha visto alternarsi a fianco dell’autore Marco Linari anche alcuni dei protagonisti della vita politica cittadina, dal sindaco Antonelli alla vicesindaco Maffioli fino al consigliere e segretario della Lega Alessandro Albani e al consigliere che “giocava in casa” Matteo Sabba, mentre molti altri erano in platea tra le circa 120 persone presenti. Del resto, dopo 25 anni e «30mila articoli», a scrivere anche e soprattutto di politica bustocca sul quotidiano “La Prealpina” (prima di fare la «scelta di vita» di dedicarsi alla scrittura in altre forme, tra cui i libri), Linari non poteva non prendere spunto dalle esperienze vissute sul campo.
Il romanzo
Infatti il romanzo – «ambientato in una città di provincia del Nord – rivela Linari – è Busto Arsizio ma non è mai scritto» e popolato di «suggestioni da persone che ho conosciuto», con un stile che guarda «un po’ ad Andrea Vitali e un po’ a Giorgio Faletti» – racconta di una libraia, ispirata alla figura di Francesca Boragno, che ebbe come maestro nella storica libreria Pianezza proprio il padre di Marco Linari, Giorgio. E di una campagna elettorale per le elezioni del sindaco, con un colpo di scena “spoilerato” dall’autore per i presenti.
Libri, che passione
«C’è Busto Arsizio. E non ha nulla da togliere ai romanzi di Vitali» la sintetica “recensione” di Francesca Boragno, che ha legato il libro (edito dal varesino Pietro Macchione) alla sua nuova iniziativa SBAPP, la «social bookshop app, scaricabile gratuitamente per conoscere librerie iconiche e biblioteche importanti» e diffondere la passione per la lettura. Non casuale nemmeno la scelta del Caravanseray, il bar del parco Comerio fondato da Matteo Sabba, che ha lanciato un originale “book crossing” con i libri in vecchi frigoriferi scampati alla discarica, dietro allo slogan “La natura alimenta la cultura”: «In pochissimo tempo si sono riempiti. Perché non farlo in tutti i parchi di Busto?».
di Andrea Aliverti (www.Malpensa24.it)