Saluto il mio 2023 professionale con un grande sorriso.
Doveva essere l’anno del consolidamento ed è andato molto meglio di quanto sperassi all’inizio.
Come saprete nel 2021, dopo 25 anni a tempo pieno da giornalista, avevo deciso di girare pagina, vivendo la scrittura in altri ruoli: scrittore, ghostwriter, biografo, ancora giornalista ma non più cronista.
Un salto nell’incerto, lo so, ma che nasceva da un desiderio semplice e, allo stesso tempo, profondo: la libertà.
Non mi sono perso, anche se molti se l’aspettavano. Anzi, sta andando alla grande, tant’è che mi sto togliendo moltissime soddisfazioni e mi godo appieno il tempo riconquistato alla mia vita personale, cioè con Paola, che resta la stella che guida ogni mia decisione.
Nel lavoro faccio oggi quello che mi piace, come voglio, dove voglio, accanto a chi voglio.
Il 2023 se ne va con tanti progetti realizzati, altri appena avviati e qualcuno in via di conclusione.
Sono stati dodici mesi intensi e travolgenti.
Intanto, ho pubblicato il mio primo romanzo (“L’inchiostro non sporca”, edito da Macchione) e posso dire che ha venduto più che bene. È stata soprattutto una straordinaria palestra per conoscere a fondo il mondo dell’editoria, nel bene e nel male, consegnandomi un mare di insegnamenti per il futuro.
In primavera ho messo a punto una biografia con l’amico Mamo Pedrani (“La medicina della musica”) raccontando la sua straordinaria storia di ricercatore farmaceutico e capitano di una speciale band.
Ho poi portato avanti l’avventura con la scuola ACOF Olga Fiorini, di cui avevo scritto l’incredibile storia imprenditoriale già nel 2022 (“Volere è potere”) e che ormai fa parte del mio cuore grazie a due persone uniche e incrollabili come Mauro e Cinzia Ghisellini.
A settembre ho anche assunto il coordinamento di “MEGA – Make Europe Great Again”, un sito di informazioni e opinioni politiche lanciato da un vulcano di idee come Marco Reguzzoni.
Poi ci sono stati tanti altri impegni a scandire le mie giornate, con storie emozionanti e incontri da ricordare. Una serie di nuove iniziative è già partita, altri progetti sono in cantiere e sbocceranno.
L’anno che finisce è anche quello in cui ho imparato ad usare i social. Chi mi conosce, sa che non facevano per me. Invece, per necessità, la scorsa primavera ho iniziato a frequentarli, utilizzarli, forse a capirli, sfruttandone le potenzialità ma senza diventarne mai schiavo.
Quindi, grazie 2023 per tutto quello che mi hai dato.
Non importa se non sei stato sempre perfetto. Ciò che conta è che mi saluti a due passi da una finestra che lascia intravedere un panorama ancor più suggestivo di quello che sto lasciando alle spalle.